Ti è mai capitato di avere un problema che non riesci a risolvere? Di sentirti privo di idee proprio quando ne avresti più bisogno? Di aver bisogno di una soluzione innovativa per qualcosa, ma di riuscire a farti venire in mente solo banalità?

Be', se pensi di essere in una di queste situazioni, allora potrebbe fare al caso tuo una bella sessione di brainstorming.

Con ogni probabilità hai già sentito questo termine in centinaia di occasioni e magari pensi anche di sapere di cosa si tratta. Scoprirai però che non è davvero così!

Questo perché oggi si tende a chiamare "brainstorming" qualsiasi attività di gruppo in cui si ricercano nuove idee, senza considerare che in realtà questo termine ha solide radici storiche e scientifiche, molteplici studi a supporto, software e programmi per lo svolgimento, ma soprattutto regole specifiche perché sia proficuo e utile!

In questo artiolo vorrei darti una panoramica di tutto ciò che il brainstorming è (e non è), delle varie trecniche per svolgerlo, dei suoi pro e contro e soprattutto fornirti esempi pratici di come farlo.

Ma prima, chiariamo le basi.

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Brainstorming: significato e origini del termine

Questo termine significa letteralmente "tempesta di cervelli", ma in italiano si potrebbe meglio tradurre con "raccolta esplosiva di idee". 

È un processo che permette a un gruppo o un singolo individuo di ricercarere una soluzione a un problema specifico, attraverso determinate fasi e regole che assicurano l'espressione del massimo potenziale creativo di ciascuno.

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Il termine di per sé ha avuto origine nel periodo d'oro della pubblicità, gli anni '50, tra i creativi di Madison Avenue, in particolare da parte del pubblicitario Alex F. Osborn. La tecnica tuttavia è antica come il mondo, visto che già nelle aulee universitarie medievali si utilizzavano tecniche di raccolta delle idee simili come il metodo delle Quaestiones disputatae.

Ma cos'è il brainstorming quindi?

Secondo Osborn, si tratta di un metodo guidato per la risoluzione creativa di problemi in gruppo, a partire da un obiettivo ben definito e con linee guida chiare, basato sull'ideazione libera e senza freni e sul concetto che "dalla quantità emerge la qualità".

Da lì in avanti sono emersi tutta una serie di studi ed evoluzioni del concetto, applicandolo dai gruppi ai singoli, dal design al marketing, dalle sessioni informali tra colleghi a progetti più ampi tra sconosciuti.

team work

Cosa NON è...

Insomma, si tratta di un processo ben definito volto a utilizzare il cervello per scatenare una "tempesta di idee" che portino a una soluzione nuova per un problema.

In questo senso:

  • Il brainstorming non è un termine generico che include qualunque tipo di discussione disordinata tra persone in cerca di un'idea. È una tecnica specifica, con caratteristiche specifiche e metodologie altrettanto specifiche, come vedremo tra poco.

  • Focus group e brainstorming non sono la stessa cosa: entrambe sono in un certo senso modalità per raccogliere idee, ma la prima è più utilizzata per farsi un'idea della risposta di mercato a un prodotto/progetto. I partecipanti dovrebbero essere sconosciuti, esterni all'azienda, e rappresentare quanto più possibile il target degli utilizzatori.

  • C'è differenza tra brainstorming e problem solving, nel senso che il primo è un metodo per risolvere problemi, mentre il secondo comprende in maniera allargata diverse tecniche e modalità, anche non strutturate.

Metodologia del brainstorming: come si fa?

Veniamo quindi al dunque ed entriamo nel vivo del brainstorming, delle sue tecniche e modalità più celebri.

Quando si usa?

Il brainstorming è utile in tantissime occasioni, ma visto che come vedremo prevede una certa organizzazione per essere efficace, conviene utilizzarlo in maniera selettiva e organizzarlo accuratamente.

In particolare può essere molto utile per trovare idee e soluzioni per:

  • nuovi prodotti
  • campagne pubblicitarie
  • problemi interni all'organizzazione
  • processi che non funzionano correttamente
  • nuovi team che devono rompere il ghiaccio ed entrare in sintonia

raccolta idee

Regole e fasi del brainstorming

Nel senso più classico del termine, il brainstorming prevede il raggruppamento di un numero variabile di individui a cui consegnare un obiettivo di lavoro ben delineato.

La domanda non dovrebbe essere generica, quindi, ma specifica, come "quali nuove caratteristiche renderebbero il prodotto X più interessante?" oppure "quale slogan dovremmo utilizzare per la campagna Y?".

Il numero di partecipanti non è specifico, ma Osborn suggeriva che 12 fosse l'ideale. Sicuramente troppo pochi rischiano di non massimizzare l'effetto volume, mentre troppi potrebbero rendere eccessivamente lungo e complesso il processo.

Il gruppo dovrebbe essere ben suddiviso e bilanciato, con esperti e novizi, junior e senior, timidi ed estroversi.

Soprattutto dovrebbe sempre esserci un moderatore "esterno", nel senso che non partecipa al processo di creazione di idee ma il suo compito è quello di raccogliere quelle altrui, moderare la discussione, assicurarsi che la parola di tutti sia ascoltata, incentivare l'interazione, etc.

Gli obiettivi della sessione di brainstorming dovrebbero essere due:

  • Puntare alla quantità
  • Evitare giudizi

Questo perché, come dicevamo, l'obiettivo forse controintuitivo qui non è "pochi ma buoni". Piuttosto, qualcosa come "tanti e variegati".

Lo scopo è di scavare a fondo, di superare il primo strato delle soluzioni facili e scontate, le barriere della timidezza e dei preconcetti, per arrivare a un sostrato più profondo di risposte inedite, innovative, fossero anche strane o inapplicabili.

Per farlo, è fondamentale che tutti i partecipanti si sentano a proprio agio, senza paura del giudizio altrui o dell'inadeguatezza delle proprie idee.

Qui è fondamentale il ruolo del moderatore, che deve essere un vero leader, assicurarsi che tutti prendano la parola, che le idee di ciascuno siano valorizzate, magari scrivendole su una lavagna dove siano visibili a tutti, che i più "aggressivi" siano tenuti a bada e i più timidi adeguatamente spronati e valorizzati.

Ogni idea, anche la più insignificante, deve essere segnata per la futura analisi dei risultati.

fasi brainstorming

Le fasi dell'attività di brainstorming sono quindi:

  1. Selezione e preparazione del gruppo: in base a quanto sopra, scegliere le persone con cui performare la sessione e dare loro le indicazioni sugli obiettivi. Il lavoro può essere svolto in presenza, in un'unica stanza attorno a un tavolo che permetta a tutti di vedersi in faccia, oppure da remoto, in maniera più o meno sincrona e visibile.

  2. Presentazione del problema e degli obiettivi: una volta radunato il gruppo bisogna fornire le linee guida dell'attività, ed è questo il momento di chiarire l'importanza della quantità dei contributi e dell'assenza di giudizio. Bisogna poi lasciare a ciascuno adeguato tempo per pensare e appuntarsi le proprie idee, così che ci sia una fase iniziale di raccolta individuale non influenzata da quelle altrui.

  3. Raccolta delle idee e moderazione: è il momento della condivisione vera e propria. Ciascuno dovrebbe avere l'opportunità di parlare e di spiegare in modo più o meno approfondito il proprio contributo. Il moderatore deve appuntare tutte le idee e incentivare il giusto svolgimento dell'attività. L'obiettivo dovrebbe essere quanto più possibile di creare un momento di divertimento e stimolo reciproco, perché solo in questo modo la sessione può essere fruttuosa.

  4. Analisi dei risultati: infine è importante che la sessione abbia anche una fase di chiusura. "Prima il piacere e poi il dovere", così dovrebbe essere adattato il vecchio adagio al brainstorming. Ci sono diverse tecniche per l'analisi, dall'esclusione progressiva delle idee non praticabili, fino alla votazione dei suggerimenti preferiti dal gruppo. In qualunque modo si proceda è importante anche in questa fase valorizzare le persone e non criticare loro né le idee. Ogni soluzione dovrebbe essere valutata, approfondita, vagliata, integrata con il supporto di tutti, così che non ci sia più "l'idea X della persona Y" ma "idee da perseguire" e "idee da escludere".

post it brainstorming

Tipologie di brainstorming

Negli anni si sono create e affermate tantissime varianti della metodologia classica del brainstorming, in modo da valorizzare determinati aspetti, ma soprattutto limitare o circoscrivere determinate criticità.

In particolare il rischio tipico con la tipologia standard è di incorrere in un "effetto blocco", in cui un partecipante potrebbe dimenticare la propria idea mentre ascolta quella di qualcun altro, oppure valutarla inadatta alla luce di altri contributi e scegliere di non esprimerla.

Ma si potrebbero anche creare dei bias come la limitazione della quantità di idee, l'omologazione delle argomentazioni a favore/svafore, l'apprensione nei confronti di un giudizio anche se non esplicito, etc.

Per limitare l'insorgere di questi problemi è possibile provare tipologie alternative di brainstorming quali:

  • Tecnica del gruppo nominale o Brainwriting: ogni partecipante scrive la propria idea in maniera anonima, il moderatore le raccoglie tutte e successivamente il gruppo vota e discute le più interessanti.

  • Tecnica del passaggio in gruppo: in cerchio, ogni persona scrive un'idea su un foglio e poi lo passa alla persona successiva, che aggiunge alcuni pensieri, e così via fino a quando ognuno riceve il suo pezzo di carta originale. A questo punto, il gruppo dovrebbe aver elaborato ampiamente ogni idea.
    Una variante di questa tecnica è quella di creare un "libro delle idee", che abbia sulla prima pagina la descrizione del problema da risolvere, a cui ciascuno possa contribuire liberamente con le proprie idee senza vincoli. 
  • Brainstorming di domande: questo processo comporta un brainstorming di domande piuttosto che di risposte. Teoricamente, questa tecnica non dovrebbe inibire la partecipazione poiché non c'è bisogno di fornire soluzioni e quindi minimizza la sensazione di giudizio. Le risposte alle domande formeranno poi il quadro di riferimento per la costruzione di futuri piani d'azione.

  • Brainstorming ABC: questa tecnica serve a fornire un ordine specifico al processo e a stimolare il pensiero laterale, uscendo dalle prime risposte che vengono in mente. Semplicemente richiede ai partecipanti di fornire idee che inizino per una delle lettere dell'alfabeto (in ordine o in modo casuale). Può essere estremamente efficace quando si è in stallo, oppure se l'obiettivo della sessione è la ricerca di un nome o slogan.

schema brainstorming

Come fare brainstorming da soli (brainstorming individuale)

Ma cosa succede se si è da soli o non si ha modo di organizzare una sessione di gruppo? Significa che si è destinati a non poter trovare soluzioni innovative e fuori dagli schemi? 

Assolutamente no, anzi.

Negli anni l'idea che i risultati ottenuti nei brainstorming di gruppo siano superiori a quelli individuali ha un po' perso peso. Anzi, molto spesso come abbiamo visto l'attività in presenza può creare problemi e limitazioni che invece una sessione svolta da singoli individui non comporta.

Certo, l'unione fa la forza e avere la possibilità di confrontare le proprie idee con quelle di altri è fondamentale, ma è possibile anche scatenare una tempesta nella solitudine del proprio cervello e stimolarlo a partorire idee creative con alcuni trucchetti.

Il "brainstorming individuale" è per l'appunto l'uso delle tecniche del brainstorming in situazioni solitarie.

Include tipicamente tecniche come:

  • La scrittura libera, con cui una persona scrive senza fermarsi per un periodo di tempo stabilito, senza preoccuparsi di convenzioni e meccaniche, partendo da un suggerimento specifico. Questo metodo produce materiale grezzo, spesso inutilizzabile, ma può aiutare gli scrittori a superare i blocchi di scrittura e a "mettere in moto la creatività" senza paura del giudizio, oppure a raccogliere pensieri e idee iniziali su un argomento per fare content writing.
  • Il disegno di una mappa mentale, una tecnica visiva che prevede di prendere appunti semplicemente diagrammando i propri pensieri, collegandoli con frecce e altri indicatori a piacere. Essendo un processo fortemente visuale permette di accedere ad aree del cervello differenti.
  • L'associazione di parole, tecnica che prevede di associare in una sorta di catena semantica parole collegate l'una all'altra. Possono essere sinonimi, contrari, o correlazioni di varia natura, anche assolutamente personali e opinabili. Un esercizio molto utile per ideare nuovi temi e sviluppi a partire da concetti noti. Un programma gratuito che aiuta a fare proprio questo è il Visual Thesaurus.

associazione di parole

Il brainstorming individuale è un metodo utile in diverse circostanze e in alcune situazioni ha persino dimostrato di essere superiore al tradizionale brainstorming di gruppo.

Software, app e strumenti utili

Finora abbiamo trattato il brainstorming in modo classico, ma se vuoi anche un po' anacronistico: è davvero necessario oggi essere fisicamente nella stessa stanza per tenere una sessione di brainstorming di successo?

Certamente i tempi sono cambiati da quando Osborn ha per la prima volta coniato questo termine, e così sono cambiati anche i metodi per stimolare idee in gruppo o da soli.

Una grande mano ci arriva dalla tecnologia: ci sono software di brainstorming davvero interessanti, ma anche app e programmi nati per altri scopi che si prestano benissimo a questa attività e ci permettono di svolgerla ovunque e quando vogliamo!

I primi programmi di Electronic Brainstorming (EBS) erano semplicemente software di collaborazione digitale che permettevano ai partecipanti di inserire le proprie idee dal proprio terminale e di vederle combinate automaticamente in una raccolta ordinata.

Rispetto alla modalità faccia a faccia, l'utilizzo delle tecnologie per il brainstorming ha migliorato l'efficienza, eliminando spostamenti, turni, etc, e ha anche ridotto diversi bias psicologici come quelli visti sopra.

Ma senza dover ricorrere a software particolarmente specifici, possiamo utilizzare per le nostre sessioni di brainstorming anche strumenti che abitualmente usiamo nella comunicazione del lavoro da remoto, come Slack o altri tool di messaggistica professionale.

mindmeister

Molto utili anche programmi per la creazione di mappe mentali come MindMeister, un tool semplice da usare ma davvero potente per registrare le nostre idee (e quelle dei nostri colleghi) e visualizzarle in maniera graficamente organizzata.

Simile ma con ancora più possibilità creative è Miro, la cui promessa al pubblico è proprio: "scatena le tue idee creative su una tela infinita e collabora in tempo reale da qualsiasi luogo. Pensa in diversi formati con post-it digitali, diagrammi e altro."

miro

Cerchi qualcosa di meno tecnologico ma che ti dia un supporto specifico per il brainstorming? Che ne dici di mazzo di carte che ti aiuti a generare idee e a sviluppare il pensiero laterale?

È questo che aiuta a fare Brain Fuel, un prodotto business che è strutturato come un gioco di carte da tavolo.

Le varie carte disponibili aiutano te e il tuo gruppo a stimolare precise risposte creative, dalle associazioni libere alla risoluzione di problemi, attraverso giochi come l'immedesimazione in un supereroe o la simulazione di un'isola deserta. 

brain fuel

Tutti questi strumenti possono aiutarti a tenere delle sessioni di brainstorming che siano non solo produttive ed efficaci, ma anche estremamente divertenti.

La creaticità d'altronde è una caratteristica innata di ogni persona, ma va coltivata per farla emergere al meglio.

Introdurre il brainstorming come attività strutturata nella vita e nel lavoro può portare conseguenze positive dai risvolti incredibili: provare per credere!

Fammi sapere nei commenti se tu conosci o utilizzi altre tecniche.

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