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Personal branding: tratta te stesso come un brand

Articolo di Ilaria Cazziol

Hai mai sentito nominare il concetto di personal branding? Se non sai di cosa si tratta, oppure se pensi che sia qualcosa che non fa per te, drizza bene le orecchie: in questo articolo ti voglio spiegare cos’è e soprattutto perché è così importante nell’era digitale per chiunque voglia avere successo online.

Nell’ultimo decennio l’idea che la nostra identità debba essere trattata come un vero e proprio brand ha preso sempre più piede. È diventato evidente che dietro qualunque impresa di successo c’è una persona (o più persone) altrettanto di successo, che ha lavorato sul modo in cui comunica la propria identità per creare una propria brand awareness.

Prova a rifletterci un attimo. Anzi, lascia che ti faccia qualche esempio di brand di successo che hanno alle spalle imprenditori che sono perfetti esempi di personal branding:

  • Amazon e Jeff Bezos
  • Tesla ed Elon Musk
  • Virgin e Richard Branson

Dimmi la verità: se ti chiedessi chi è più famoso tra Musk e la sua più nota azienda, Tesla, cosa mi risponderesti? Esattamente, il fondatore. 

Il brand più importante tra i due è probabilmente il personal brand di Elon Musk.

Ma il personal branding cos’è esattamente e come si fa a crearlo, anche senza avere un’azienda come quelle sopra alle spalle?

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Personal branding: significato di questo strano termine

Personal branding personale

Come definizione, personal branding può essere l'idea generale che riesci a creare nel tuo pubblico rispetto quello che sei a livello professionale e personale. 

Detto in parole più povere, non è nient’altro che la tua personale marca, così come potrebbero esserlo quelle che trovi al supermercato: un’identità riconosciuta che ruota intorno a determinate caratteristiche, e che è stata creata a tavolino grazie alla comunicazione e ad azioni di marketing.

Così come un'azienda deve avere un proprio posizionamento nella mente delle persone, così un professionista di qualsiasi settore ha spesso la stessa necessità.

Come? È ciò di cui parleremo in questo articolo.

Ma prima di parlare di strategia dobbiamo fare un passo indietro e definire una chiave fondamentale: i tuoi valori. Perché questi sono la base da cui dovrà partire la tua comunicazione di te stesso.

Questo se ci pensi è esattamente il processo che fanno le aziende quando creano un brand: definiscono tutte le caratteristiche importanti per il business, a partire dai valori dell'azienda stessa, e sulla base di essi vanno a definire le successive strategie di comunicazione. 

Sarà un brand ironico o serio? Si rivolgerà ai giovani o agli anziani? Sarà specifico o generico? Sono tutte domande a cui le aziende devono trovare risposta per diventare non solo marchi ma veri e propri brand, e lo stesso dovrai fare tu come professionista nel tuo settore.

Quindi la prima cosa che devi fare è metterti seduto, armato di carta e penna, e scrivere su carta tutti quelli che sono i valori che vuoi comunicare al tuo pubblico.

Ma prima di cominciare, chiariamo una cosa: dopo aver capito cosa significa personal branding, perché è così importante e per chi è utile sono le prossime domande preliminari a cui rispondere.

Personal Branding, perché e per chi è importante

Se ti stai chiedendo se fare personal branding sia importante anche per te, la risposta è senza dubbio SÌ.

Sì, a prescindere da quale sia la tua professione, la tua nicchia di mercato, il tuo ruolo in azienda.

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Che tu sia a capo di una grande società o un dipendente, che tu sia alle prese con l'imprenditoria o sia freelance, che tu stia cercando un nuovo lavoro o stia bene dove sei...è ora di curare il tuo personal brand.

Semplicemente perché, così come curi il tuo aspetto fisico, il modo in cui parli e ti vesti, allo stesso modo la tua presenza online è una traccia (spesso indelebile) di chi sei, e il modo in cui vieni percepito dagli altri ha un impatto su chi sei, le opportunità che hai nella vita e il successo che riesci ad ottenere, qualunque cosa questa parola significhi per te.

Il mondo digitale è diventato un'estensione del mondo reale, e ha ormai quasi la stessa importanza. 

Certo, se hai una tua attività ha tanto più senso che tu ti occupi del tuo personal branding, perché:

  • può aiutarti a trovare nuovi clienti;
  • fa conoscere non solo te ma la tua attività;
  • contribuisce al passaparola;
  • ti aiuta a porti come leader di pensiero;
  • aumenta le possibilità di esposizione mediatica;

E molto altro. Ma anche se il tuo è un ruolo aziendale di altro tipo, come dipendente, manager o semplicemente persona che si occupa di un certo argomento, alimentare il tuo personal branding può creare opportunità inaspettate e aprire porte che non potevi aspettarti.

Siamo pronti, quindi? È ora di capire come costruire un personal branding, dalla A alla Z. 

Prerequisiti del personal branding: definisci i valori che vuoi comunicare

La domanda che devi farti è la seguente: come voglio che il mio brand personale venga percepito all’esterno? 

Parti da chi vuoi essere come brand, ovvero qual è il tuo prodotto: in questo caso, il prodotto ovviamente sei tu, ma tu fai tante cose. Sei un dropshipper, un marketer, un appassionato di un certo sport, un bravo cuoco, e molte altre cose in contemporanea.

Ovviamente però non potrai e non dovrai comunicarle tutte: una sola di queste sarà il tuo “core”, mentre le altre potranno essere tutt’al più delle aggiunte, caratteristiche professionali o personali che ti arricchiscono.

Devi dare loro quindi un ordine di priorità, a seconda di quello che vuoi diventi il tuo personal branding: se hai un lavoro d'ufficio e vuoi diventare un freelance nell'ambito del copywriting, ti conviene puntare sulla tua passione per la scrittura, e lasciare da parte quella per i viaggi (a meno di non riuscire a combinarle in un unico lavoro, come ho fatto io).

Viceversa, se lavori in un certo settore ma vuoi cambiare completamente "identità" e iniziare a farti conoscere per le tue straordinarie doti culinarie, avrà senso puntare su quest'ultimo aspetto della tua vita.

Fatto questo, puoi scrivere una serie di aggettivi che ti rappresentano come ad esempio: autentico, semplice, affidabile, etc etc.

Ovviamente poi è importante che i prodotti che vendi o i servizi che offri siano in linea con i tuoi valori.

Per esempio se pensi ad Apple, non pensi solo ai suoi computer o smartphone ma a semplicità, minimalismo, prestazioni elevate e innovazione, e sicuramente non pensi ad economico.

Viceversa aziende come Samsung o altri competitor di Apple hanno deciso di puntare sul prezzo e su un ampio catalogo, con valori completamente diversi quali economicità e varietà, ma sicuramente non hanno tra i propri valori esclusività e minimalismo.

Ecco, fare personal branding significa applicare gli stessi ragionamenti alla tua marca personale.

Se tu ad esempio sei il proprietario di un ecommerce emergente che si occupa di prodotti green, potresti trovare grande beneficio nell’associare ai valori del tuo negozio i tuoi valori personali.

Dovrai alimentare la fiducia dei tuoi potenziali clienti nel fatto che ciò che trovano nel tuo store è davvero di qualità e prodotto responsabilmente. Come?
Utilizzando te stesso come primo portatore di questi valori, dentro e fuori il sito. 

Non solo quindi nella sezione Chi Siamo, ma anche sui tuoi social personali, nel tuo profilo LinkedIn, facendo video su questi argomenti su YouTube, sostenendo cause correlate, partecipando a eventi che sostengono l’ambiente.

Se utilizzerai tutti i tuoi canali per parlare di come questi argomenti ti stiano a cuore, non potrà che riflettersi nel tuo ecommerce! 

Ovviamente deve essere vero: autenticità è la parola chiave nel branding personale.

Ecco, adesso che hai scoperto quali sono i valori del tuo branding, possiamo procedere a capire come comunicarli:

In fondo, il tuo Personal Brand è il motivo per cui clienti, capi, amici o partner ti dovrebbero scegliere!

Non possono farlo se tu non gli fai capire veramente chi sei e qual è il tuo valore.

Come fare personal branding

Non posso dirti come fare il tuo personal branding, perché dipende dalle tue caratteristiche personali e obiettivi.

Ma posso darti delle linee guida per aiutarti a capire quali queste caratteristiche siano, sulla base di quelli che sono i tuoi valori, ovvero il punto fondante su cui poggia tutto il resto.

Cosa pensi che succederebbe se National Geographic, l’azienda che per eccellenza tutela e documenta la fauna del mondo, finanziasse l’Associazione della caccia?

Allo stesso modo, se tu ti impegni personalmente a farti portavoce di valori green come i prodotti che vendi, dovresti essere coerente con ciò che pubblichi sui social ed evitare pellicce vere, per esempio.

Ecco, in linea di principio cerca di non contraddire mai i tuoi valori e non svendere mai il tuo brand personale per un ritorno economico.

Questa capita spesso nel mondo degli aspiranti influencer: per lavorare con le aziende, che li contattano per le proprie campagne di influencer marketing, pubblicizzano attività improbabili e soprattutto non in linea con i valori su cui basano la propria comunicazione. Così facendo rovinano quello che è appunto il loro prodotto primario, il brand personale.

Questo perché in molti danno valore al ritorno economico a breve termine ma non pensano all’impatto che questo può avere nel lungo termine.

Bene, detto questo, siamo pronti a costruire il tuo personal brand:

lista personal branding

Corso di personal branding in 3 passi:

1. Identifica i tuoi punti di forza e i punti di debolezza

Sai quali sono i tuoi valori, quali sono gli scopi per cui vuoi creare e coltivare un brand personale di successo, quali obiettivi hai. Ora è il momento di capire quali tue caratteristiche contribuiscono alla causa e quali no, così da mettere in risalto le prime e “arginare” le seconde.

Hai mai partecipato a un colloquio di lavoro nel quale ti viene chiesto di identificare cinque tuoi difetti? Ecco, il gioco è un po’ lo stesso: si tratta di capire quali sono i tuoi punti di forza ma soprattutto quali le tue debolezze, così da trasformarle in positivo.

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Bada bene che non si tratta di mentire, ma di modificare come si guardano (e si fanno guardare) le cose: essere lenti a portare a termine un compito è un difetto, ma essere persone che fanno le cose con attenzione non lo è, anzi.

Se prendi consapevolezza della tua lentezza la puoi trasformare in una tua caratteristica distintiva, un elemento che ti permette di dare il massimo quando finalmente ti metti a svolgere un lavoro.

2. Definisci il tuo scopo personale

Perché sei qui? Qual è il tuo ruolo sulla terra? 

Può sembrarti una domanda esistenziale, più da lezione di filosofia che da strategia di marketing, ma non è così: dovresti cercare di allineare il più possibile le tue passioni, i tuoi interessi, le cose che sei bravo a fare e quelle che ti stanno a cuore, perché solo così sarai veramente felice e avrai successo.

Si tratta di quello che i giapponesi chiamano Ikigai, la “ragione di vita”: ciò che sta all’intersezione dei tre cerchi contenenti ciò che ami fare, ciò che puoi essere pagato per fare, e ciò che sei bravo a fare.

3. Comunicalo!

Bene, è il momento di fare veramente personal branding, ovvero di comunicare tutto quanto sopra.

Infatti il tuo brand personale non è solo ciò che tu pensi di te stesso: è anche ciò che gli altri pensano di te. Dovrai fare in modo che le due cose siano allineate!

Come dice Jeff Bezos, che di personal branding qualcosa ne sa, non è altro che "ciò che gli altri dicono di te quando lasci la stanza".

Puoi essere la persona più buona e generosa di questo mondo, ma se sui tuoi social media passi il tempo a insultare gli altri, le persone che ti seguono penseranno che sei presuntuoso e anche offensivo.

Si tratta di comunicare ciò che sei in base a quanto definito sopra: di mostrare l’impegno per raggiungere il tuo scopo personale mettendo in evidenza i tuoi punti di forza e trasformando i punti di debolezza in elementi unici del tuo carattere, che ti rendono umano.

E ricordati che non si può non comunicare: se non esprimi la tua identità, qualcun altro la definirà per te, si farà un'idea che tu non hai potuto influenzare e migliorare.

Meglio allora essere proattivo e lavorare sul tuo personal brand, così da posizionarti dove desideri e meriti.

Uno strumento molto utile per definire al meglio quanto sopra è il Personal Branding Canvas.

Personal branding canvas

personal branding canva
© Bigname.it personal branding canva

Il personal branding canvas, se compilato correttamente, può darti una visione di insieme di tutti quello che vuoi comunicare e come comunicarlo.

Grazie al personal branding canvas andarai a fa emergere degli aspetti fondamentali della tua personalità e della tua attività lavorativa, per esempio sarai costretto a definire:

  1. La tua identità
  2. Perche sei credibilie
  3. Promessa: cosa proponi al tuo pubblico
  4. Comunicazione: come lo fai sapere (strategia)
  5. Pubblico: a che target ti rivolgi

È importante che completi il canva con calma perché i ragionamenti che farai definiranno chi sei (o perlomeno, come tu ti vedi e vuoi essere percepito) e come lo comunichi, per cui prenditi il tuo tempo.

Una volta definita la tua marca personale, però, cosa te ne fai?

Be’, ovvio, è ora di farla vivere e fare veramente attività di personal branding.

Indovina qual è il luogo migliore per riuscirci? Esatto, i social media. 

Digital Personal Branding sui social media

Se il mondo digitale è un'estensione di quello reale, le nostre identità sui social network sono un'estensione delle nostre identità offline.

In questo senso vanno curate con attenzione: così come non usciresti di casa puzzolente e sporco, così non vorresti presentarti con sciattezza sui tuoi canali social. Così come non ti metti a urlare dietro alle persone per strada o in ufficio, non vuoi farlo nei commenti dei post.

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Ci sono poi canali digitali in cui curare il nostro digital personal branding ha più senso che altrove.

In particolare, visto che parliamo di attività lavorative, il social business per eccellenza: LinkedIn.

Personal branding LinkedIn

personal branding linkedin

Linkedin è uno dei pochi social su cui ancora è possibile raggiungere tante persone organicamente senza dover spendere centinaia di euro in pubblicità.

Questa piattaforma è anche particolarmente importante perché ti permette di entrare direttamente in contatto con i tuoi clienti, fornitori, partner, colleghi, etc, diventando a tutti gli effetti il punto di collegamento ideale tra la tua attività lavorativa e la tua personalità.

Per cui in questo social è particolarmente importante comunicare il tuo brand in maniera chiara e trasparente, e ovviamente dopo che avrai compilato il personal branding canva sarà molto più facile farlo.

Quello che devi sapere è che per creare il proprio personal branding su Linkedin, come in tutti i social, la costanza premia, per cui non basterà pubblicare un post al mese, ma l’ideale sarebbe almeno 2-3 a settimana.

Non dovrai solo promuove la sua attività ma anche mostrare la tua personalità, possibilmente autentica; quindi pubblica dal tuo profilo personale e mettici la faccia, così da trasmettere ancora più fiducia a chi ti segue.

Se parli del tuo business, fallo in un’ottica molto umana, mettendo in risalto sfide e successi, gioie e dolori, dando consigli di valore a chi ti segue e interagendo con i loro post.

L’ideale per essere coerente e per dare una linea chiara ai tuoi post sarebbe creare un calendario editoriale, una strategia grazie alla quale in anticipo pianifichi i tuoi post, così da avere una visione di insieme sulle pubblicazioni che andrai a fare.

LinkedIn è un vero network, una rete sociale basata più degli altri social sull’interazione, almeno per ora. Quindi ricordati di fare anche uso dei messaggi diretti, di seguire persone per te strategicamente interessanti e di posizionarti come ritieni più opportuno.

Le funzioni Premium di LinkedIn inoltre possono tornarti molto utili se stai facendo personal branding con scopi di new business, perché ti permettono anche di vedere chi ha visitato il tuo profilo, di contattare chi non è un collegamento, etc.

Personal Branding Instagram e altri social

Ma LinkedIn non è l'unico luogo digital in cui puoi far vivere il tuo personal branding: dovresti curare tutti i social su cui sei presente.

In particolare ricorda che:

  • Ciò che fai sui social network rimane visibile per mesi, anni, anche a vita (pensa bene a ciò che hai pubblicato anni fa, come quella foto profilo del tuo diciottesimo in cui non eri proprio in forma professionale);
  • Quello che fai dice più di quello che dici. Non serve tanto curare il tuo profilo se poi nei commenti, nelle condivisioni e nelle azioni che compi sui social non sei coerente.

Scegli poi attentamente su quali social newtork curare il tuo personal branding: Instagram, Facebook, TikTok, YouTube, sono tutti ottimi strumenti, ma devi sceglierli e utilizzarli in modo coerente con quanto visto sopra, tra cui i tuoi valori e quelli del tuo pubblico.

Instagram in modo particolare può essere un ottimo canale per mostrare al mondo quello che sai fare con la grafica e vendere le tue foto online, ma non solo: pensa a ciò che vuoi comunicare e trova un modo visuale di farlo, il successo è garantito.

Personal branding video

video personal branding

Il video ormai è la categoria di contenuto più richiesta dal mercato, con interi social che sono solo e soltanto dedicati a questo formato come Youtube e l’ultimo TikTok.

Questi canali sono molto interessanti per fare personal branding, perché ti permettono di creare dei contenuti in cui puoi parlare con calma di te, di quello che fai e di come lo fai.

Ovviamente un video di 10 minuti dove mostri come lavori o quanto hai a cuore una certa causa è ben diverso da una semplice foto con descrizione su Instagram.

Ma fare video personal branding non è così semplice, per 3 motivi:

  1. Devi saper parlare davanti alla videocamera;
  2. montare i video (almeno le basi);
  3. e avere l’attrezzatura adatta.

Partiamo dal primo punto: saper parlare davanti alla camera purtroppo non è una skill che si acquisisce in due giorni, ma richiede pratica e pazienza.

Per iniziare ad entrare in questo modo, ti consiglio un libro che si chiama Video public speaking dove appunto puoi trovare tutte le informazioni per capire come parlare al meglio davanti a uno schermo e come migliorare la tua prestazione. La pratica farà il resto.

Ad esempio, ti suggerisco un esercizio che sicuramente ti tornerà utile.
Ogni giorno per 10 minuti registrati mentre parli in camera: non importa cosa dici, l'importante è che ti eserciti ad avere una fotocamera puntata in faccia mentre parli.

Venendo al punto due, ovviamente dovrai saper utilizzare un minimo i programmi di video ritocco: se hai un Mac puoi utilizzare iMovie che è gratis ed è facilissimo da utilizzare; se invece vuoi dei programmi più professionali, puoi utilizzare Final Cut Pro per Mac oppure Premiere pro, disponibile per Mac e pc.

Il punto tre è un altro scoglio che magari potrebbe ostacolarti nel partire con la creazione di video, ovvero l’attrezzatura base per iniziare.

In realtà basta una videocamera basilare che sia adatta a registrare video di qualità, come la Sony zv-1 che è stata ideata apposta per i vlog, più un microfono e un paio di luci.

Se non vuoi investire in una fotocamera, puoi tranquillamente iniziare con un buon cellulare, l’importante è collegarci un microfono per avere una elevata qualità di registrazione.

Anche avere delle luci professionali e un bello sfondo può aiutarti a dare credibilità alla tua figura, ma dipende molto da quelli che sono i tuoi obiettivi e dal core business della tua attività.

Se per esempio vendi attrezzatura da outdoor in dropshipping, allora ha forse più senso fare video all’aperto o in un contesto dove puoi mostrare sul campo la tua passione per l’outdoor (e il materiale che vendi).

Viceversa se sei un fotografo e vuoi parlare dei tuoi lavori, è fondamentale che le luci e la qualità della studio sia impeccabile per confermare la tua bravura e professionalità.

D'altronde chi vorrebbe andare da un fotografo che non è neanche in grado di sistemare uno studio per fare dei video?

L’altra grande domanda con i video è: ma cosa dico in camera?

Quando si parla di personal branding, puoi ovviamente parlare di tutto quello che riguarda te come persona e il tuo business. Non dimenticarti di farlo in ottica SEO, così che i tuoi video abbiano un'opportunità di successo in più.

L’importante è che quando parli tu sia autentico e trasmetta i tuoi valori, infatti i video danno un’enorme spinta alla tua credibilità perché, come accennato prima, ci metti la faccia.

Quindi non cercare di mostrarti come se fossi un’altra persona, quando parli in camera pensa proprio di parlare ad un amico e niente di più.

Ricorda ciò che diceva Oscar Wilde: “sii te stesso, chiunque altro è già stato preso”.

personal branding oscar wilde quote

Personal branding: libri ed esempi per approfondire

Bene, ormai dovresti avere una visione piuttosto chiara di cosa sia il personal branding, di come crearlo e di quanto sia importante.

Quello che forse ancora ti manca è un po' di concretezza: l'ispirazione può venire sia dalle letture di libri sull'argomento, che dalle storie di chi ha creato personal brand di successo.

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Ci sono tantissime pubblicazioni sul tema del personal branding, alcuni esempi italiani molto autorevoli sono ad esempio:

Ma quello che ritengo più efficace è approfondire il personal branding attraverso le parole dei grandi marketer, che hanno creato non solo prodotti unici che hanno cambiato il mondo, ma se ne sono anche fatti con successo portavoce.

Personal branding esempi celebri

I personaggi che abbiamo nominato a inizio articolo sono ottimi esempi di personal branding da cui prendere spunto. 

Le loro biografie parlano non solo delle storie delle aziende che noi tutti conosciamo, ma soprattutto delle persone che ci sono dietro. E questa finestra sul loro mondo è anche uno dei più interessanti esempi di personal branding che si possa trovare.

Leggendo le loro biografie con occhio critico e attento è possibile identificare consigli e strumenti per creare il proprio brand personale, e diventare a tutti gli effetti una marca conosciuta e amata.

Tra queste ti consiglio quelle di:

Conclusioni

Concentrarsi sul personal branding è la chiave fondamentale per far sì che i tuoi interlocutori ti percepiscano in maniera corretta online, per trasmettere fiducia ai clienti e per veicolare i tuoi valori all’interno della tua attività.

Nel mondo di oggi in cui chiunque è online, e prima di incontrare un collega, un cliente, un candidato o anche un partner lo si cerca su Google e sui social, è fondamentale utilizzare la comunicazione digitale a nostro vantaggio e non farci fagocitare da essa.

Non è un percorso che si completa in due giorni, richiede tempo e costanza, ed è per questo che se vedi che i risultati non arrivano in tempi brevi non devi scoraggiarti: continua a trasmettere ciò che fai e chi sei con passione, finché come tu consideri te stesso e come gli altri ti vedono non arrivano a coincidere. Se può esserti d'aiuto dai un'occhiata a queste frasi motivazionali, ti forniranno un nuovo punto di vista.

Cosa ne pensi? Sei pronto a investire nel personal branding? Scrivilo nei commenti.

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